28/10/2019
Momento storico.
Tre grandi monoteismi emettono una dichiarazione congiunta.
Le tre religioni abramitiche passano sopra a tutte le differenze ed ai passati conflitti ed uniscono le forze.
Sembrerebbe qualcosa di cui rallegrarsi.
Sarà un appello universale alla Pace ed alla fratellanza?
No, è una condanna, un divieto, un monito contro qualcosa.
Contro la guerra? Contro la violenza? Contro la violazione dei diritti delle donne e dei bambini? Contro la violenza sugli animali?
Contro l’abuso del pianeta che sta perpetrando l’umanità?
Contro le numerose e terribili morti nel mediterraneo?
Contro i motivi che sono dietro la fuga disperata delle persone che muoiono nel mediterraneo?
NO.
Contro l’eutanasia.
Perché questa urgenza, questa pressante necessità comune? Proprio su questo punto?
Nemmeno si arriva a scomodare l’aborto, perché l’aborto è una questione femminile e quindi ci saranno sempre uomini che diranno “chissene, tanto per fortuna non mi riguarderà mai”.
E ci saranno sempre persone disposte a mettere i diritti di un embrione prima non solo dei loro stessi diritti, ma prima dei diritti di tutte le donne, credenti o no, consenzienti o no.
Invece il fine vita è una questione che per forza riguarda tutti. Siamo tutti umani, tutti mortali.
E prima o poi chiunque, riflettendoci un momento, si renderà conto che non gli conviene mettere nelle mani di qualcun altro il diritto di decidere quando e soprattutto come morire, perché equivarrebbe a dargli il diritto di torturarlo.
Manca anche un vero dilemma etico, perché si tratta semplicemente del diritto di un individuo a decidere per la sua stessa esistenza, senza che siano coinvolte altre forme di vita.
Autodeterminazione senza che la cosa danneggi o riguardi nessun altro.
Potrei sbagliarmi, ma ho l’impressione che sia talmente evidente che si tratta di un diritto inalienabile ed ovvio che loro stessi se ne rendono conto e ne sono preoccupati.
In effetti sospetto che non sia, e non sia mai stata, una questione di Etica ma piuttosto di controllo sulla vita delle persone. Di tutte le persone, non solo dei credenti.
Controllo imposto anche senza consenso.
È terribile , crudele, sembra insensato. Perché imporre il dolore? Forse perché gli individui che soffrono, o vedono soffrire orribilmente ed inutilmente i propri cari, tendono ad essere disperati e quindi più propensi ad avere bisogno di una religione in cui rifugiarsi?