43 anni di legge 194

Stiamo assistendo ormai da parecchi anni ad una preoccupante regressione nel campo dei diritti.
Impossibile non menzionare i diritti dei lavoratori, ma mi riferisco ora in particolare ai diritti riproduttivi.
Si tratta di uno stillicidio continuo, l’ultima rivoltante notizia è questa :
Fratelli d’Italia in Liguria vuole aprire ospedali e consultori agli anti-abortisti, concedendo spazi pubblici gratuiti nei reparti alle associazioni pro-life e imponendo a medici e operatori la distribuzione del loro “materiale informativo”

https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/05/14/in-liguria-fratelli-ditalia-ha-proposto-una-legge-per-creare-presidi-anti-aborto-negli-ospedali-e-per-ora-toti-non-si-esprime/6197829/

In Piemonte la situazione è già di questo tenore.
Lo trovo vergognoso ed intollerabile.

Sappiamo tutti da sempre che l’unico modo civile per ridurre il numero degli aborti è anche l’unico efficace:
contraccezione accessibile e sicura ed educazione sessuale in tutte le scuole.
http://www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php?articolo_id=57617

Se gli antiabortisti volessero essere credibili e coerenti dovrebbero battersi a favore di queste misure, invece spesso addirittura si battono contro, aumentando di fatto il numero delle gravidanze indesiderate.
In effetti si chiamano “no choice”.
Appare dunque lampante che non è mai stata una questione di Etica ma piuttosto di controllo sulle vite altrui.

Il tutto disgustosamente mascherato da volontà di “tutelare la dignità della donna” quando invece è evidente che si sta facendo tutto il contrario, calpestandone diritti, libertà, autodeterminazione sul proprio stesso corpo.

Obbligare una persona a portare avanti una gravidanza non desiderata è una violazione dei fondamentali diritti umani ed equivale ad una forma di tortura.

Costringere un essere che non chiede di venire al mondo e non ha possibilità di scelta ad essere concepito pur non essendo desiderato (ad esempio negando la contraccezione di emergenza) è insensato.
Condannarlo a crescere in un corpo che non lo vuole e diviene per questo sempre più sofferente e disperato è una crudeltà anche nei suoi confronti.

Si produce tanta retorica sul fatto che concepiti non hanno voce, ma siamo davvero certi di sapere cosa direbbe quella voce se potesse parlare?

Io non sarò mai madre, per scelta, ma sono stata bambina e sono stata embrione.
Non avrei mai voluto né permesso che mia mamma fosse obbligata con la forza a portare avanti una gravidanza.
Se avessi potuto scegliere avrei preferito essere abortita nelle primissime settimane piuttosto che crescere indesiderata nel suo utero contro la sua volontà.
Non avrei mai consentito che la mia stessa esistenza fosse una violenza ai danni della vita e del corpo di mia madre.

Non in mio nome!

Aggiungo che non direi paroline troppo gentili nemmeno nei riguardi di coloro che hanno fatto a mia madre ed alle signore della sua generazione il lavaggio del cervello, cercando di convincerle che la maternità sia l’unica via possibile per una donna.
A coloro che tentano di farlo ancora oggi dico:
Parecchi bambini cresciuti da donne che non desideravano genuinamente essere madri non verrebbero certo a ringraziarvi.
E in ogni caso le scelte altrui non sono affari vostri.
Cercare di imporre agli altri la vostra mentalità ad ogni costo si chiama fondamentalismo.

Oggi, a 43 anni esatti dall’entrata in vigore della 194, i medici non obiettori sono una ristretta minoranza.
Di conseguenza sono trattati malissimo e costretti sostanzialmente ad effettuare solo IVG, con difficoltà e ridotte possibilità di crescita professionale.
È un processo che si autoalimenta: la maggior parte di coloro che scelgono di obiettare lo fanno anche per motivi di carriera e di qualità della vita sul posto di lavoro.
Ciò riduce ancora il numero di medici disponibili per effettuare aborti, compromettendo la disponibilità del servizio e rendendo la situazione insostenibile anche per i professionisti stessi.

https://www.ilfattoquotidiano.it/2016/04/11/aborto-lesilio-dei-medici-non-obiettori-italia-soli-sala-operatoria-costretti-ad-auto-assistersi-e-senza-carriera/2626543/

È uno stato di cose difficilissimo da scardinare perché si instaura già a livello di formazione universitaria.

https://www.open.online/2020/02/06/medicina-universita-obiezione-di-coscienza-studenti-ostetrica-e-ginecologia/

https://www.facebook.com/reteconoscenza/posts/2682872121761873

Dopo 43 anni dalla introduzione della legge 194, i futuri medici che non intendono praticare aborti potrebbero semplicemente scegliere un’altra specialità e gli obiettori non dovrebbero più da anni essere presenti nelle strutture pubbliche.
Questo odioso meccanismo mantiene viva la questione, la polemica e la succosa opportunità di costruirci sopra propaganda elettorale (sulla vita e sui corpi delle persone).

Non a caso l’aborto farmacologico, una preziosa conquista in campo medico, viene visto come un pericolo in quanto consente di demedicalizzare parzialmente l’IVG.

https://salute.aduc.it/info/ru486.php

In Francia la Ru486 viene prescritta dai medici di medicina generale e anche dagli ostetrici

https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/03/02/lassistenza-per-laborto-sia-affidata-anche-alle-ostetriche-come-in-francia-e-inghilterra-cosi-piu-servizi-per-le-donne-e-meno-attese/6116547/

In Piemonte hanno reso impossibile somministrarla nei consultori.

La contraccezione è una questione che riguarda tutti, ed anche l’obiezione di coscienza applicata in modo sconsiderato è un pericolo per chiunque, anche e soprattutto chi desidera figli.

Qui abbiamo un terribile esempio

https://www.open.online/2019/11/23/valentina-milluzzo-il-papa-laborto-lavrebbe-salvata-ma-i-medici-erano-obiettori-lintervista/

Dunque, che fare?

RESISTERE!

In ogni modo possibile.

Le idee e e le iniziative sono diverse e lodevoli. Progetto di scrivere a questo proposito la seconda parte di questo articolo, ogni suggerimento è benvenuto.

OB1

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