L’ 11/4/2021.
Sarebbe dovuta essere la data del primo volo di Ingenuity.
Avevamo seguito tutte le fasi con trepidante emozione.
Avevamo assistito alla diretta dell’atterraggio di Perseverance, esultando insieme agli addetti ai lavori. Prima, timidamente, all’apertura del paracadute e poi, quasi commossi, quando si ebbe conferma del fatto che la manovra era riuscita.
Perseverance e Ingenuity erano salvi ed illesi, su Marte.
Nei giorni successivi ci eravamo esaltati davanti ai video dell’atterraggio ripresi dalle varie prospettive: l’apertura del paracadute, la discesa vista dallo scycrane e dal rover.
Poi era arrivato il momento in cui Perseverance aveva cominciato a muoversi esplorando il pianeta.
Avevamo visitato assiduamente il sito della NASA per vedere con incredulità le sempre nuove, numerose, splendide foto del panorama di Marte, mai sazi, anzi sempre più curiosi.
Intanto erano iniziate le delicatissime manovre per liberare Ingenuity.
Prima erano state lasciate cadere le due calotte che lo contenevano, protetto sul “ventre” di Perseverance. Poi Ingenuity stesso era stato calato in modo lento e molto cauto. I suoi quattro piedini si erano dispiegati due alla volta.
Lentamente era stato abbassato e poi poggiato con grande delicatezza sul suolo marziano, consapevoli che se fosse caduto di lato non si sarebbe potuto rialzare, né Perseverance sarebbe mai stato in grado di rimetterlo in posizione corretta.
Essere riusciti a posare correttamente il delicato velivolo sotto la pancia del rover fu solo l’inizio.
Perseverance si allontanò di qualche metro per sicurezza, poi si attese di sapere se Ingenuity avrebbe superato la fredda notte marziana indenne.
Verificato che i suoi delicati circuiti avevano resistito al gelo, si iniziarono i test.
Il collaudo cruciale fu quello di attivazione delle pale a piena velocità pur senza decollare.
Fu eseguito facendo semplicemente ruotare le pale in senso inverso in modo che la spinta non forse verso l’alto ma verso il basso.
Sembrava che stesse andando tutto perfettamente, ma la sera prima della fatidica data prevista per il primo volo leggemmo uno scarno comunicato.
Si annunciava che il volo era stato rimandato di alcuni giorni, a causa di una anomalia riscontrata appunto nell’ultimo test.
Ma noi aspettammo e ci dicemmo che era molto meglio essere prudenti e fare tutto con calma, in sicurezza.
Che dopotutto l’impresa di dirigere un marchingegno volante su un altro pianeta aveva dell’incredibile.
Rimane già difficile per molti riuscire a controllare un drone di persona a poca distanza.
Ingenuity però si trovava su Marte e quindi non poteva essere pilotato direttamente.
Era infatti dotato di un suo proprio sistema di guida automatica.
Da Terra non sarebbero potuti intervenire direttamente per effettuare correzioni, perché la distanza determina un ritardo nelle comunicazioni.
Dunque le condizioni dovevano essere perfette per poter autorizzare il decollo.
Giunse infine il giorno tanto atteso e lo storico volo ebbe luogo.
Moltissime persone in tutto il mondo seguirono la diretta, nonostante lockdown, impegni e la preoccupazione per la situazione epidemiologica.
O forse ancora di più proprio per questo, per avere una prospettiva più ampia ed una speranza, un motivo di entusiasmo.
Ingenuity decollò e fece un meraviglioso ed incredibile volo, registrando un video emozionante e stupefacente.
Gli esseri umani erano riusciti a fare volare un congegno di loro fabbricazione su un pianeta alieno!
Tra l’altro su un pianeta con atmosfera estremamente rarefatta.
Il volo fu ovviamente breve e giunse quindi il momento della manovra più pericolosa: l’atterraggio.
Ingenuity doveva assolutamente riuscire ad atterrare in posizione corretta, sui 4 piedini, perché come sappiamo non sarebbe stato in alcun modo possibile risollevarlo se fosse caduto di lato.
Come per il volo, la manovra fu condotta con estrema precisione dal sistema di guida, senza possibilità di intervento umano, a causa della distanza e dei tempi di comunicazione.
Ingenuity sfiorò il suolo marziano con tutti e quattro i piedini contemporaneamente e per un attimo esultammo.
Appena prima di posarsi definitivamente, ebbe però una improvvisa oscillazione dovuta a un colpo di vento e purtroppo si sbilanciò cadendo di lato.
In quel momento ci sentimmo tutti costernati.
Ma ben presto ci consolammo con lo storico video, che fu immediatamente rilasciato dalla NASA, e con la consapevolezza che era stata compiuta un’impresa davvero storica e quasi incredibile.
L’operazione fu definita comunque un successo, indubbiamente era stato un risultato straordinario riuscire a compiere il volo. La possibilità di farne altri era sì stata contemplata, ma si trattava di un di più, quasi un bonus, perché si conoscevano perfettamente le enormi difficoltà della manovra di atterraggio.
Dunque fummo tutti lieti del materiale raccolto e del risultato ottenuto, compresi gli addetti ai lavori, che naturalmente si dedicarono a proseguire la missione principale, cioè quella del rover.
Perseverance riprese il suo cammino, aiutato molto dalle immagini riprese in volo dal drone, che offrivano una visuale dall’alto del panorama che stava per affrontare.
Esplorò una porzione del cratere, dove si trovano le tracce di un probabile delta di un antico fiume.
Raccolse dati e campioni. I dati furono inviati direttamente per essere elaborati e diffusi, ed i campioni furono conservati. Si progettava una futura missione, molto ambiziosa, di andata e ritorno, in cui sarebbero stati riportati sulla Terra per essere analizzati direttamente dagli esseri umani.
Dopo qualche tempo si decise che Perseverance avrebbe potuto esplorare un’altra area del cratere, dunque tornò sui suoi passi e fu fatto passare vicino a dove si trovava Ingenuity.
Il piccolo drone era irrimediabilmente inutilizzabile perché girato su un fianco, però quel tratto era già stato percorso dal rover e quindi era noto e sicuro.
Inoltre faceva piacere a tutti l’idea di fare un saluto al coraggioso elicotterino, in onore del suo volo che sarebbe rimasto per sempre nella storia.
Dunque Perseverance percorse a ritroso la strada fatta qualche tempo prima e si trovò nuovamente nei pressi del luogo di rilascio del drone, scattando come sempre numerose foto.
Quando si trovò in prossimità del punto dove era atterrato Ingenuity, una delle sue fotocamere fu rivolta in quella direzione.
Appena giunsero sulla Terra le prime immagini, gli addetti ai lavori rimasero sbalorditi.
Ingenuity era lì, perfettamente diritto sui suoi quattro piedini…
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